L’etimologia della parola, ovvero la radice del suo significato - considerato che la parola è stata creata dall’uomo stesso - già di per sé ci chiarisce tutto in modo inequivocabile.
Ne volete una prova?
Eccola.
In latino la parola ‘ego’ tradotta in italiano vuol dire ‘IO’, mentre il suffisso ‘ismo’ viene usato per indicare una esagerazione.
L’egoismo che cosa è?
E’ l’esagerazione della nostra soggettività.
Ma perché in genere o fisiologicamente si esagera?
Perchè si ha la paura di perdere la propria soggettività.
Ad esempio, nel posto di lavoro il proprio ruolo, nella famiglia magari l’identità che comunque è sempre la stessa cosa nella relazione con noi stessi; addirittura esageriamo con il nostro io, e rappresenta un ostacolo per conoscere noi stessi e quindi avere una relazione con la nostra coscienza. Quindi l’egoismo così inteso diventa una patologia prima di tutto nostra che produce effetti che analizzati sono per il nostro miglioramento.
Altro esempio: nella fede l’egoismo è un ostacolo per relazionarsi con Dio.
La preghiera è il mezzo non il fine per il credente per creare una relazione con Dio. Ora, se noi siamo molto egoisti, questo rappresenta un ostacolo in quanto la forte esagerazione di noi ci porta ad imporre agli altri - in questo caso l’altro è Dio - ma potrebbe essere mio padre, mio amico, mio vicino di casa; il che è la stessa cosa, quindi ostacola la relazione, la possibilità di dialogo e di comprensione.
Perché ho voluto puntualizzare questo?
Perché noto che la parola egoismo viene molto usata ed in genere viene detta per indicare sopraffazione, imposizione …
Ma il male peggiore che produce l’egoismo non è verso gli altri, ma esclusivamente verso noi stessi, perché questo sentimento negativo produce una diminuzione di noi stessi, anche se non entriamo in relazione con gli altri; è insomma devastante.
Perché non porta verso quegli equilibri necessari affinché la persona giunga alla verità delle cose, e siccome la verità delle cose è strettamente legata con la tranquillità e la pace dell’essere umano, non raggiungendola ci tiene su una soglia di turbamento e irascibilità continuamente con noi stessi.
Quindi se a volte sento dire: perchè sono nervoso, ma non so dove sta il motivo, visto che non ho fatto niente?
Ebbene, la psicologia risponde sotto questo piano dicendo: fa’ quello che ti senti di fare, se hai voglia di un acquisto, un acquisto, se vuoi rimproverare, rimprovera!
Tira fuori in modo popolare questo concetto: cerca di avere le palle, così scarichi tutto! In questo modo si ha un rafforzamento dell’io.
Attenzione!
Le prediche che fanno gli psicologi sull’autostima, se poi non si sa usare bene, e non si capisce cos’è l’autostima, invece di diminuire l’ ’-ismo’, lo aumenta e lo peggiora.
E sapete come si traduce questa autostima che gli psicologi predicano come terapia risolutiva?
In arroganza, prepotenza, perché cresce l’egoismo, non lo placa!
E’ una follia.
…Quindi occorre chiarire l’equilibrio sì dell’io, ma senza estremizzarlo e esagerarlo…
Perché se in prima fase ci da il successo, è poi perché con il nostro io abbiamo schiacciato qualcun altro.
Quindi momentaneamente ottengo il successo con l’egoismo, ma a lungo andare tutte le persone che hanno raggiunto il successo, provate a incontrali, non ce n’è uno che non sia arrogante, irascibile, prepotente e vanitoso e che solo se deve apparire per condurre un affare o mantenere il proprio successo finge- e ripeto: finge – di essere una persona tranquilla, umile e fiduciosa…solo in quel momento lo è, mentre sta conducendo la trattativa, ma è per mantenere il suo successo e la sua ricchezza.
Finita questa fase, provate voi a viverci con uno così!
Provate a trascorrerci una giornata!
Adesso è giunto il momento di chiarire che cos’è questa benedetta autostima di cui spesso se ne parla.
Per prima cosa contiene la parola ‘autos’, tornando alla etimologia.
Parola ‘autos’ che vuol dire lo stesso, ma anche se stesso quindi sarebbe meglio dire essere se stessi, quindi anche noi non gli agganciamo la parola stima (che è anche molto pericolosa, essendo la desinenza e non la radice) quindi io proporrei di essere più ‘autos’, senza stima, perché nello stimare se stessi in genere si fa crescere non solo l’egoismo, ma anche la vanità e l’orgoglio.
Però la parola ‘autos’ viene utilizzata anche per dire autorità, quindi colui che è autorevole è la persona che conosce bene se stesso, e la persona che conosce bene se stesso è in grado di cogliere anche la verità e la realtà delle cose che lo circondano.
Questo lo rende libero dagli ‘-ismi’, e in condizione di libertà essendo se stesso , non è affetto da comportamenti aggressivi e egoistici né verso sé, né verso gli altri.
(I Phisiolophi )