L'umiltà

Quando quindi ci troviamo giù, afflosciati, spenti, è il nostro egoismo che ci ostacola, che ci annichilisce, ci tormenta.
Ora a questo turbarci lo psicologismo risponde come contrattacco con iniezioni di autostima che invece di risollevarci amplificano il nostro ego-ismo effondendo nell’area delle relazioni affettive ed interpersonali molecole e microparticelle sospese di energia di prepotenza.
Ed allora come riportarci dall’Ego-ismo all’Ego senza l’"ismo"?
C’è un antibiotico spirituale molto potente che si oppone all’"ismo" ed appena si innesca l’ismo scappa, fugge via, batte ritirata: è la signora Umiltà.
Tutti noi possediamo questa materia prima, ma bisogna trasformarla in prodotto finito per agire nell’infinito.
Come si attiva l’umiltà?
Annullando se stessi, ovvero facendo morire il proprio Io presente contaminato dall’"ismo".
Bisogna commettere quindi questo 'Egocidio' con l’arma dell’Umiltà.
Ecco, l’umiltà è un’arma potente, una bomba atomica, che ha la seguente caratteristica: uccidere l’Io con tutti gli ismi per poi risorgere "entro il terzo giorno".
La paura nell’uso di questa arma è che 'per tre giorni' muore anche l’Io ovvero anche la nostra parte buona, la nostra identità, il nostro carattere fisiologico ed è per questo che abbiamo paura perché pensiamo di perderci per sempre annullandoci, ovvero praticando l’Umiltà, l’annullamento, la distruzione del Sé.
Pensiamo che non può più risorgerere il nostro Io.
Non abbiamo Fiducia nel compiere questo esercizio, questa ginnastica chiamata Amore.
Ci blocchiamo su questo confine e così andiamo avanti per anni ed anni, perché preferiamo tenerci l’ismo, e non vogliamo morire per risorgere, abbiamo paura a morire, e ci annichiliamo.
Speriamo in un farmaco dello psicologo, cerchiamo la chimica, ma non c’è verso, e continuiamo ad essere infelici; ma abbiamo tutto, non ci manca niente, ma allora?
E’ colpa degli altri, diciamo.

Ciao a tutti dal phisiolopho – adesso sta bollendo la pentola e devo buttare la pasta - ed a presto per altri spunti phisiolophici.

(Il Phisiolopho I)