LA MIA RAZIONALITA' E' LIBERA?
NON ELIMINATA, MA STRATEGICAMENTE SUPERATA,
NON ELIMINATA, MA STRATEGICAMENTE SUPERATA,
CON LA DOLCEZZA DEL PIACERE.
LA MIA RAZIONALITA' RISULTA QUINDI ESSERE
LA MIA RAZIONALITA' RISULTA QUINDI ESSERE
SCHIAVA DEL PIACERE
Il piacere che sento mi fa subito convinta la coscienza, a livello istintivo.
Mi si va così componendo così una coscienza istintiva.
Non appena si accende la razionalità, ha inizio lo scorrimento della coscienza istintiva in quest'altra, che dalla razionalità prende il nome di coscienza razionale.
La razionalità viene in aiuto all'istintività quando il prendere e lo scartare non è di facile nè di immediata attuazione.
Mi sorge il dubbio se la mia razionalità conservi e mantenga la sua libertà.
Che libertà è quella razionale?
E' il potersi rifiutare di realizzare la presa di ciò che mi piace, e la eliminazione di ciò che non mi piace, e di chi mi è contrario.
Sicuramente la razionalità non è eliminata: è stata strategicamente superata.
Rimane fuori uso; rimane, ma inefficiente.
Il piacere è in circolazione in me e si va concentrando sulla razionalità.
Il piacere dapprima riempie il mio sentire, e mediante il sentire si va irradiando in ogni direzione, quella razionale sopratutto.
Il piacere chiama, attrae con estrema saporosità, ne ottiene l'applicazione piena, totale, immediata, gioiosa.
Non si rifiuta mai, non si stanca mai questa razionalità, anche se i ragionamenti si fanno acuti e intensi.
Senza alcuna fatica, la razionalità dà tutto quello che è possibile.
La mia razionalità viene infallibilmente piegata e vinta, dunque, dal piacere.
Possiamo tranquillamente parlare di una schiavitù; molto diversa certo dalle correnti.
Uno è schiavo contro la sua voglia; e per questo lo si pone in schiavitù con la forza.
Gli schiavi venivano incatenati, e tali dovevano per forza restare.
Non sono stato incatenato con la forza, costretto a fare lo schiavo, no.
Mi è stata fatta schiava la razionalità, con i vincoli del piacere, i quali mi piegano a una sola cosa, non contro voglia, ma con tutta la mia voglia.
Schiava del piacere è la mia razionalità.
Non può dissentire da quel mio sentire che le viene passato; non riesce a rifiutarsi al piacere del sentire.
E' questa la schiavitù fatale.
Il piacere è una ragione che elimina tutte le ragioni contro.
(Estratto dal cap.16 di "Pneumateologia")